Malattia di Peyronie – cause, sintomi e trattamento

In breve

Malattia di Peyronie (induratio penis plastica): cos’è e come si manifesta

Malattia di Peyronie, conosciuta anche come Induratio Penis Plastica, è una condizione medica che colpisce l’apparato genitale maschile, in particolare il pene. Questa affezione è caratterizzata dalla formazione di tessuto cicatriziale fibroso all’interno del pene, causando deformità e curvatura del membro durante l’erezione. La Malattia di Peyronie prende il nome dal medico francese François de la Peyronie, che per primo la descrisse nel XVIII secolo.

Le cause esatte della Malattia di Peyronie non sono del tutto chiare, ma si ritiene siano legate a microtraumi ripetuti a carico del pene durante l’attività sessuale, che innescano una risposta infiammatoria di base con conseguente formazione di placche cicatriziali. Queste placche rendono il tessuto del pene meno elastico, provocando la curvatura e il dolore durante l’erezione.

La Malattia di Peyronie si può presentare in maniera più o meno grave, a seconda del grado di curvatura del pene; in alcuni casi si verifica solo una lieve curvatura, mentre in altri la curvatura è tanto accentuata da rendere difficile o impossibile il rapporto sessuale.

I sintomi tipici della Malattia di Peyronie includono oltre alla curvatura del pene:

  • la presenza di noduli o placche palpabili sotto la pelle peniena;
  • dolore durante l’erezione;
  • difficoltà nell’ottenere o mantenere un’erezione (disfunzione erettile);
  • riduzione della lunghezza del pene (situazione meno frequente).

Questi sintomi possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita sessuale e psicologica dell’uomo affetto dalla malattia. Il trattamento della Malattia di Peyronie può variare a seconda della gravità dei sintomi e delle necessità individuali del paziente.

Cosa causa la Malattia di Peyronie

Le cause esatte della Malattia di Peyronie non sono del tutto chiare. La risposta più accreditata sembra sia legata ad una predisposizione genetica che rende il tessuto penieno più sensibile ai microtraumi ripetuti durante l’attività sessuale. In situazioni fisiologiche, infatti, non si manifesta nessuna conseguenza a seguito dell’attività sessuale; in soggetti predisposti, invece, i microtraumi innescano una risposta infiammatoria di basso grado, che man mano determina un’alterazione del tessuto fibroso elastico tipico del pene, con successiva formazione di tessuto cicatriziale e placche. Queste placche rendono il tessuto del pene meno elastico, provocando la curvatura tipica della patologia e il dolore durante l’erezione.

Le cause più accreditate per lo sviluppo della malattia sono:

  • traumi al pene: Lesioni o traumi ripetuti al pene, ad esempio durante il sesso o a seguito di un incidente (ad esempio traumi a seguito di sollevamento pesi in palestra);
  • predisposizione genetica: aumenta la suscettibilità del soggetto alla Malattia di Peyronie; infatti può colpire più frequentemente i parenti di primo grado di uomini affetti dalla condizione;
  • malattie del tessuto connettivo: Alcune condizioni mediche che coinvolgono il tessuto connettivo, come la malattia di Dupuytren o il morbo di Ledderhose, sono associate a un aumento del rischio di sviluppare la Malattia di Peyronie;
  • infiammazione e processi autoimmuni: L’infiammazione cronica o disturbi autoimmuni possono contribuire alla formazione delle placche cicatriziali.

Infine, in molti casi, la Malattia di Peyronie è considerata idiopatica cioè la causa rimane sconosciuta.

Come capire se si ha la Malattia di Peyronie

La Malattia di Peyronie è una condizione che può manifestarsi in modi diversi da persona a persona, ma ci sono segni e sintomi comuni che possono aiutare a capire se si è affetti da questa patologia. Il sintomo più evidente è spesso la curvatura anomala del pene durante l’erezione, che può variare da lieve a significativa. Tuttavia, ci sono altri segnali che possono indicare la presenza della Malattia di Peyronie:

  • presenza di noduli o placche: Spesso si possono avvertire dei noduli o delle placche palpabili sotto la pelle del pene. Queste aree possono essere sensibili al tatto;
  • dolore durante l’erezione: Alcuni uomini con la Malattia di Peyronie sperimentano dolore o disagio durante l’erezione, soprattutto quando il pene è curvo;
  • difficoltà nell’ottenere o mantenere un’erezione: La formazione di tessuto cicatriziale può influire sulla capacità di avere un’erezione stabile e completa;
  • cambiamenti nella lunghezza del pene: In alcuni casi, la Malattia di Peyronie può portare a una riduzione della lunghezza del pene a causa della deformità.

Un esame fisico e una valutazione completa presso l’urologo possono confermare la diagnosi. Il trattamento può variare in base alla gravità della condizione e alle esigenze individuali, quindi una diagnosi accurata è essenziale per pianificare il percorso terapeutico più appropriato, al fine di migliorare la qualità della vita personale e sessuale.

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I fattori di rischio che favoriscono l’insorgere della malattia

L’eziologia della Malattia di Peyronie non è ancora completamente compresa, ma alcuni fattori di rischio che possono contribuire al suo sviluppo sono:

  • età: La malattia di Peyronie colpisce tipicamente uomini di mezza età o più anziani, anche se può verificarsi in qualsiasi fascia di età. L’invecchiamento può portare a cambiamenti nel tessuto connettivo del pene, predisponendo all’insorgenza di curvature anomale e di placche cicatriziali;
  • traumi del pene: un altro fattore di rischio è rappresentato dalle lesioni ripetute o traumatiche al pene. Queste possono derivare da attività sessuali intense o da incidenti. Le lesioni ripetute possono causare microtraumi ai tessuti penieni, che poi guariscono formando placche cicatriziali;
  • farmaci: alcuni antidepressivi e antipsicotici aumentano il rischio di sviluppare la malattia di Peyronie.

In che modo curare la Malattia di Peyronie: dai farmaci alla chirurgia

Il trattamento della malattia di Peyronie varia in base alla gravità dei sintomi e alla fase della condizione. Esistono diverse opzioni terapeutiche, che comprendono integratori e farmaci fino ad arrivare alla chirurgia.

Partendo da queste considerazioni appare evidente quanto sia importante intervenire con un approccio multimodale, al fine di ridurre la progressione della malattia e alleviarne i sintomi, migliorando la qualità della vita del paziente. A tale scopo, è utile ricercare un intervento su:

  • processo fibrotico in atto;
  • elevata presenza di radicali liberi;
  • flusso sanguigno.

Tra gli attivi che lavorano in questa direzione ricordiamo:

  • PABA (Acido Para-Aminobenzoico), fattore vitamino-simile con attività anti-fibrotica; cioè stimola l’attività delle MAO (monoaminossidasi) enzimi che degradano le Monoamine, come la serotonina responsabile della fibrogenesi (1);
  • L-Acetilcarnitina (LAC), molecola endogena coinvolta nel metabolismo energetico della cellula; la LAC è un importante antiossidante e diminuisce la produzione di molecole pro-infiammatorie. Inoltre rallenta la fibrosi poiché riduce la proliferazione dei fibroblasti, responsabili dell’evoluzione fibrotica della placca (2);
  • Astaxantina, carotenoide estratto dall’alga Haematococcus pluvialis, è considerato uno degli antiossidanti più efficaci in natura, infatti il suo potere antiossidante è molto più elevato di quello della vitamina E. Grazie alla sua natura anfipatica (possiede una porzione lipofila e una idrofila) l’Astaxantina, riesce a posizionarsi a livello delle membrane cellulari dei globuli rossi,  conferendo loro maggiore flessibilità e capacità di passare più facilmente all’interno del lume ristretto dei vasi sanguigni che attraversano i corpi cavernosi, apportando ossigeno a tutte le cellule(3);

Inoltre, nella fase iniziale della malattia, i medici possono consigliare l’uso di farmaci iniettabili direttamente nella placca cicatriziale del pene, allo scopo di ridurre il dolore e migliorare la deformità del pene. In aggiunta, può essere consigliato l’uso anche di un dispositivo a vuoto o un estensore penieno per aiutare a mantenere la lunghezza e la curvatura del pene.

Nei casi più gravi o quando i farmaci non sono efficaci, la chirurgia può essere considerata. L’intervento più comune è la plastica del pene, durante la quale il chirurgo rimuove la placca cicatriziale e può anche aggiungere tessuto per correggere la curvatura. Tuttavia, la chirurgia comporta rischi, tra cui la perdita della sensibilità o la possibilità di un peggioramento della funzione erettile, e un maggior rischio di recidive.

È importante sottolineare che la decisione su quale tipo di terapia intraprendere deve essere condivisa con un medico specializzato nella gestione della malattia di Peyronie. La terapia, infatti, è dipendente da vari fattori, primo fra tutti lo stadio della malattia, per tale ragione può richiedere tempo e pazienza, poiché i risultati possono variare da persona a persona. Un professionista competente sarà in grado di valutare l’estensione della malattia, suggerire opzioni di trattamento e monitorare i progressi nel tempo.

Quanto dura la Malattia di Peyronie

La durata della malattia di Peyronie può variare significativamente da persona a persona. In molti casi, la condizione può essere autolimitante e risolversi da sola nel corso di alcuni mesi o anni. Tuttavia, in alcuni individui, la malattia di Peyronie può persistere per un periodo più lungo o addirittura diventare cronica. La progressione della malattia può anche essere influenzata da fattori come la gravità della placca cicatriziale, la risposta al trattamento e la predisposizione genetica.

La malattia di Peyronie può essere suddivisa in diverse fasi:

  • una fase acuta iniziale in cui i sintomi sono più evidenti e dolorosi;
  • una fase di stabilizzazione;
  • una fase cronica in cui i sintomi possono diventare meno acuti, ma persistono nel tempo, o totalmente assenti.

È importante notare che la gestione della Malattia di Peyronie mira a migliorare la qualità della vita del paziente, riducendo il dolore, migliorando la funzione erettile e, se necessario, correggendo la deformità del pene, ma la durata e l’evoluzione della malattia possono variare notevolmente da individuo a individuo.

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Inuratio penis plastica: si può fare prevenzione?

Sebbene non esista una prevenzione assoluta per l’incurvazione peniena, è possibile adottare alcune precauzioni per ridurre il rischio di sviluppare la Malattia di Peyronie.

La prevenzione inizia con la promozione di stili di vita sani, che includono l’evitare traumi al pene durante l’attività sessuale e l’uso di dispositivi di protezione, se necessario. La gestione delle condizioni mediche sottostanti come il diabete o le malattie del tessuto connettivo può anche contribuire a ridurre il rischio di sviluppare la Malattia di Peyronie.

Inoltre, è importante cercare assistenza medica tempestiva se si notano cambiamenti anomali nel pene, come la formazione di placche cicatriziali o una curvatura durante l’erezione. Un trattamento precoce può aiutare a prevenire la progressione della malattia e ridurre il rischio di una deformità permanente.

In sintesi, mentre non esiste una prevenzione diretta per l’incurvazione peniena congenita, la prevenzione della Malattia di Peyronie attraverso stili di vita sani e la gestione delle condizioni mediche sottostanti può contribuire a mantenere la salute del pene e prevenire complicazioni più gravi.

Consigli utili per affrontare la Malattia di Peyronie

È fondamentale cercare una consulenza medica da parte di un urologo esperto nella gestione di questa patologia. Il medico può aiutarti a comprendere la gravità della tua condizione e le opzioni di trattamento disponibili.

L’educazione sulla condizione è altrettanto importante. Impara quanto più puoi sulla malattia, dai suoi sintomi alle possibili terapie. Questo ti aiuterà a prendere decisioni informate e a gestire le aspettative.

La comunicazione aperta con il partner è altrettanto essenziale. La malattia di Peyronie può influenzare la sfera sessuale e le relazioni, quindi discutere apertamente di come affrontare le sfide insieme può migliorare la comprensione reciproca e la connessione emotiva.

I gruppi di sostegno o comunità online dedicate alla Malattia di Peyronie. Condividere esperienze con altri individui che stanno affrontando la stessa condizione può offrire un prezioso sostegno emotivo e consigli pratici per affrontarla con successo.

I dispositivi medici, come extender penieni o pompe a vuoto, o gli integratori, possono essere parte del trattamento. Parla con il tuo medico per scoprire se questi interventi possono essere utili nel tuo caso.

In sintesi, affrontare la Malattia di Peyronie richiede un approccio olistico, che comprende la consulenza medica, la comunicazione con il partner, l’educazione sulla condizione, l’uso di dispositivi appropriati e il supporto della comunità. Con il giusto supporto e una gestione attenta, è possibile mantenere una buona qualità di vita nonostante questa sfida.

1. Hellstrom W. J. G. Medical Management of Peyronie’s Disease Review. Journal of Andrology, Vol. 30, No. 4, July/August 2009

2. Paulis G., De Giorgio G., and Paulis L. Role of Oxidative Stress in Peyronie’s Disease: Biochemical Evidence and Experiences of Treatment with Antioxidants. Int J Mol Sci. 2022 Dec; 23(24): 15969.

3. Pereira C., Remondi Souza AC.,Rodrigues Vasconcelos A.,Sacramento Prado P.,João J. Antioxidant and anti-inflammatory mechanisms of action of astaxanthin in cardiovascular diseases (Review). Int J Mol Med. 2021 Jan; 47(1): 37–48.

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