LUTS, quali sono i sintomi delle basse vie urinarie

In breve

LUTS, cosa si intende e quali organi colpiscono

Il termine LUTS è l’acronimo di Lower Urinary Tract Symptoms – Sintomi Delle Basse Vie Urinarie – e indica i disturbi e i sintomi che coinvolgono gli organi delle basse vie urinarie:

  • vescica: organo cavo deputato alla minzione
  • uretra: il condotto che collega la vescica all’esterno
  • prostata per quanto riguarda gli uomini: ghiandola che si trova sotto la vescica e circonda l’uretra.

I LUTS possono manifestarsi a qualsiasi età, ma hanno maggiore incidenza dopo i quarant’anni, a causa del fisiologico invecchiamento degli organi dell’apparato urinario.

I LUTS possono colpire sia gli uomini sia le donne, anche se sono più comuni nel genere maschile poiché l’organo più a rischio è la prostata; Infatti Il 70% dei casi di LUTS è causato da sindromi prostatiche: Prostatiti e Iperplasia Prostatica Benigna (IPB);  la restante percentuale può essere causata da altre situazioni: patologie vescico-uretrali (litiasi, tumori, uretroprostatite ed infezione urinaria, stenosi uretrale), iperattività/ipoattività del muscolo detrusoriale, disfunzione vescicale neurogena (m. di Parkinson, etc.), diabete, sindrome metabolica, aging.

In tutti questi casi, l’obiettivo primario rimane quello di gestire la componente sintomatica avvertita dal paziente.

In particolare, numerosi studi hanno dimostrato l’esistenza di un quadro clinico caratterizzato da: infiammazione (flogosi) e stress ossidativo, la cui intensità è direttamente correlato ad un aumento del volume prostatico e gravità dei LUTS.

Fisiologicamente, infatti, in presenza di uno stimolo nocivo, il nostro organismo risponde attivando processi infiammatori come meccanismo di difesa. Se gli stimoli persistono, la risposta fisiologica diventa patologica, con cronicizzazione dell’infiammazione e conseguente iperproduzione radicali liberi dell’ossigeno nei tessuti. Lo stress ossidativo può essere dunque conseguenza dell’infiammazione ma non solo. È stato dimostrato che l’infiammazione può essere anche conseguenza di un’incontrollata produzione di radicali liberi dell’ossigeno. In tal caso, lo stress ossidativo diventa dunque effettore primario di flogosi.

Il quadro eziologico quindi, risulta caratterizzato da infiammazione e stress ossidativo che si alimentano a vicenda, in un ciclo di mantenimento e progressione.

Per questa ragione risulta fondamentale agire simultaneamente su entrambi gli aspetti per rompere quello che è un vero e proprio circolo vizioso.

LUTS: quali sono i principali sintomi del basso tratto urinario

I LUTS vengono divisi in tre gruppi:

  • sintomi irritativi o fase di riempimento vescicale. Rientrano in questa categoria: la necessità di urinare spesso (pollachiuria), anche di notte (nicturia), urgenza e incontinenza urinaria nei casi più gravi;
  • sintomi ostruttivi o della fase di svuotamento vescicale (quando l’urina viene espulsa). Tra questi ricordiamo: l’attesa minzionale (difficoltà/ritardo ad urinare), il getto urinario ridotto e intermittente, bruciore durante la minzione;
  • sintomi post-minzionali, che compaiono dopo aver urinato: lo sgocciolamento post minzionale e la sensazione di svuotamento incompleto.

Questi disturbi possono presentarsi singolarmente o combinati in modo vario. Sebbene non siano sintomi molto gravi, risultano fortemente impattanti sulla qualità della vita, tanto che spesso subentrano depressione, peggioramento della vita di relazione, riduzione della capacità lavorativa, disturbi del sonno, ansia.

LUTS le cause più comuni: dallo stile di vita alle malattie sottostanti

All’origine dei sintomi del basso tratto delle vie urinarie ci possono essere diversi fattori. In alcuni casi i LUTS sono legati a: utilizzo di farmaci tipo diuretici, cambio di alimentazione (consumo elevato di cibi piccanti o bevande alcoliche), età avanzata.

In altri casi ci sono delle malattie sottostanti che determinano i sintomi tipici:

  • prostatite, ossia l’infiammazione acuta o cronica della prostata, che può provocare anche: calo del desiderio sessuale, dolori durante i rapporti e durante l’eiaculazione, tensione fastidiosa a livello della vescica e senso di peso addominale;
  • ipertrofia prostatica benigna, causa di un normale invecchiamento cellulare nell’uomo, a partire dai 40 anni di età.

Altre possibili cause sono: stenosi dell’uretra; calcolosi; infezioni urinarie, come la cistite, le uretro-prostatiti o altre; iperattività/ipoattività del muscolo detrusore vescicale; tumori; stenosi uretrale; diabete; sindrome metabolica.

cause più comuni del luts

Quando consultare un medico in caso di LUTS

Fin dai primi sintomi è sempre consigliato consultare lo specialista urologo, in particolare deve essere posta l’attenzione su:

  • presenza di sangue nelle urine (ematuria);
  • bisogno ricorrente di urinare urgentemente;
  • sensazione di bruciore o dolore durante la minzione;
  • difficoltà a urinare.

Le differenze più rilevanti dei LUTS negli uomini e nelle donne

L’apparato urogenitale femminile è anatomicamente differente da quello maschile e anche le sue problematiche sono diverse.

Le donne, rispetto agli uomini, hanno un rischio maggiore di sviluppare infezioni batteriche alle vie urinarie, a causa della uretra corta che rende facile la risalita dei batteri dall’esterno verso la vescica.  Tra queste, una delle infezioni più frequenti è la cistite, che fa parte delle UTIs (Urinary tract infections – infezioni delle vie urinarie).

Anche le donne però possono soffrire di LUTS, quindi disturbi delle vie urinarie, senza necessariamente presentare un’infezione. Un esempio può essere l’incontinenza urinaria da stress, causata dal rilassamento dei muscoli pelvici.

I principali fattori di rischio per le donne possono essere la gravidanza e il parto o il sopraggiungere della menopausa che, a causa del calo di estrogeni, può avere effetti negativi sulla tonicità del pavimento pelvico.

Terapie e trattamenti per alleviare i sintomi del tratto urinario

Il trattamento farmacologico o nutraceutico da suggerire al paziente è sempre strettamente dipendente dalla causa che determina i LUTS, di conseguenza gli obiettivi terapeutici da perseguire saranno differenti a seconda che si tratti di: IPB o Prostatiti.

In ogni caso, lo scopo ultimo di una terapia sarà sempre quello di migliorare la qualità di vita del paziente. I fattori che guidano alla scelta della terapia sono:

  • la sintomatologia;
  • il quadro clinico.

Per trattare i sintomi da IPB esistono diverse alternative:

  • Beta-3 agonisti;
  • Alpha-bloccanti;
  • Inibitori della 5-Alpha reduttasi (5ARIs);
  • Antagonisti dei recettori Muscarinici (MRAs);
  • Inibitori della 5-fosfodiesterasi (PDE5Is);
  • Combinazione di farmaci.

Ogni gruppo di farmaci ha un meccanismo d’azione differente, con azione diretta su un determinato tipo di sintomi e conseguente tipo di effetti collaterali.

Beta-3 agonisti

I beta-3 adrenorecettori sono i beta recettori più espressi sulle cellule lisce del muscolo della parete vescicale e, se attivati, determinano rilassamento della vescica. Il trattamento può determinare un aumento della pressione sanguigna, quindi è importante tenere sotto controllo controllare la pressione durante il trattamento.

Alpha-bloccanti

Gli alpha-bloccanti sono farmaci in grado di legare, bloccandoli, i recettori alpha-1 espressi sulla vescica e prostata. La loro azione, determina rilassamento dei muscoli della prostata e del collo vescicale, con conseguente miglioramento del flusso di urina e dei sintomi associati (ostruttivi). Sono i farmaci maggiormente raccomandati in caso di IPB.

Inibitori della 5-alpha reduttasi (5ARIs)

Gli inibitori della 5-alpha reduttasi agiscono sull’enzima 5-alfa reduttasi, deputato alla conversione del testosterone in diidrotestosterone, ormone ad elevata affinità per i recettori androgeni che sostengono lo sviluppo degli organi maschili (prostata, genitali). Gli inibitori della 5 -alpha reduttasi, quindi, bloccano la sintesi di diidrotestosterone con conseguente riduzione del volume della prostata.

Il beneficio dell’utilizzo dei 5ARIs si manifesta soprattutto a lungo termine, infatti si osserva una riduzione del volume prostatico di circa 18 – 28% dopo 6-12 mesi dall’inizio del trattamento.

Esistono 2 tipi di 5ARIs con simili effetti terapeutici:

  • Dutasteride;
  • Finasteride.

Gli effetti collaterali degli inibitori della 5-alpha reduttasi interessano maggiormente la vita sessuale del paziente: calo del desiderio, disfunzione erettile e problemi con l’eiaculazione. Tuttavia questo tipo di disturbi sono solitamente piuttosto lievi e diminuiscono di entità durante il trattamento.

Proprio per gli effetti collaterali elencati, i 5ARIs sono generalmente raccomandati nei soggetti con sintomi medi e gravi.

Antagonisti dei recettori Muscarinici (Antimuscarinici)

Gli antagonisti dei recettori Muscarinici (MRAs) sono un gruppo di farmaci che agisce sui recettori muscarinici nei confronti della ipercontrattilità detrusorale. Vengono generalmente prescritti in presenza di una iperattività della vescica (OAB).  Gli effetti collaterali sono normalmente lievi: secchezza delle mucose, costipazione, difficoltà ad urinare, sensazione di freddo, offuscamento della vista e vertigini.

Inibitori della 5-fosfodiesterasi

Inibitori della 5-fosfodiesterasi (PDESI5s) sono farmaci utilizzati per la disfunzione erettile. Questi farmaci possono, talvolta, alleviare i LUTS nei soggetti con IPB. Tale terapia può causare effetti collaterali quali: sofferenza cardiaca, dolori muscolari, cefalea, vertigini e indigestione.

I trattamenti per la prostatite prevedono differenti approcci a seconda che sia di origine batterica o meno. In caso di prostatite batterica si utilizzano antibiotici e antiinfiammatori in associazione. Se la prostatite è abatterica la terapia d’elezione si basa su antiinfiammatori al fine di ridurre la produzione di citochine infiammatorie e di conseguenza la sintomatologia.

In entrambi i casi per la gestione dei LUTS, esistono delle proposte nutraceutiche che svolgono importanti attività.

A questa categoria appartengono ingredienti estratti da:

  • estratto di polline: azione anti-infiammatoria;
  • Serenoa Repens: azione simile agli inibitori della 5-alpha reduttasi, quindi inibisce la conversione del testosterone in diidrotestosterone con conseguente riduzione del volume della prostata. Inoltre la Serenoa repens inibisce la proliferazione delle cellule prostatiche perché riduce la risposta al fattore di crescita prostatico e manifesta attività anti-infiammatoria;
  • semi di zucca (Cucurbita Pepo): azione simile agli inibitori della 5-alpha reduttasi e attività anti-infiammatoria mediata dall’interferone gamma;
  • corteccia di Pruno Africano (Pygeum Africanum): effetto antiandrogenico poiché blocca i recettori androgenici con conseguente blocco della proliferazione delle cellule prostatiche;
  • radici di Ortica (Urtica Dioica): ha azione simile agli inibitori della 5-alpha reduttasi e ha attività anti-infiammatoria.
terapie e trattamenti per curare il luts

Prevenire i LUTS attraverso abitudini salutari, alcuni consigli

Per prevenire la comparsa dei LUTS è sempre utile avere delle corrette abitudini alimentari (evitare cibi piccanti e alcol) e avere una costante e regolare attività̀ fisica. 

Inoltre dopo i 40 anni è consigliabile fare visite di controllo annuali.

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