Iperestesia, l’estrema sensibilità nella percezione degli stimoli cutanei

In breve

Iperestesia, cos’è e come si manifesta la sindrome dell’ipersensibilità 

L’iperestesia è una condizione caratterizzata da un’aumentata sensibilità a stimoli tattili, termici e dolorifici causata da un’ipereccitazione del sistema nervoso.

La sensazione di disagio è comunemente percepita come un fastidio e/o dolore, tuttavia, può presentarsi in varie modalità a seconda dell’organo coinvolto e delle specifiche vie sensitive interessate. Le origini di tale condizione possono essere attribuite ad un’attività eccessiva dell’apparato sensoriale periferico o di determinati organi sensoriali, che conduce a una serie di reazioni tra cui: un’accresciuta ipersensibilità nei confronti della luce che affligge gli occhi, sensibilità ai rumori intensi che riguarda le orecchie, o agli odori che interessa il naso.

Quali patologie si possono associare all’iperestesia?  

L’iperestesia è un sintomo comune che può essere associato alle seguenti patologie

  • meningite
  • nevrite
  • sindrome fibromialgica
  • autismo
  • mielite
  • fuoco di Sant’Antonio (Herpes Zoster)
  • poliomielite
  • rabbia
  • sclerosi multipla
  • tetano
  • disturbi psichici

Riconoscere i segni e i sintomi di un’iperestesia   

I sintomi dell’iperestesia variano da persona a persona e dipendono da quali fibre sensitive vengono colpite e dall’intensità con cui si presenta il disturbo. 

In caso di iperestesia sensoriale, per esempio, la regione interessata è la cute che risulta più sensibile agli stimoli tattili, con una percezione fastidiosa o addirittura dolorosa in risposta a stimoli innocui. Lo stesso accade se gli stimoli sono termici oppure dolorifici. In questo caso, si avrà una risposta allo stimolo percepito come fastidio o dolore esagerato, caldo o freddo esagerato. In altre parole, in caso di iperestesia non è tanto la reazione che si genera dopo lo stimolo ma la “misura” della reazione, paragonata all’intensità della causa.

Un altro caso è la sensibilità uditiva, in cui si possono percepire rumori talmente forti da tramutarsi in dolore. Ancora, se è coinvolto l’olfatto, si possono percepire vaste gamme di odori quando in realtà non è presente dall’esterno nessuno stimolo. 

Nei casi più gravi è possibile che si verifichino una combinazione di questi sintomi, in cui l’iperestesia può influenzare il sistema nervoso e provocare un’infiammazione dei nervi generando anche convulsioni.

Iperestesia sensibilità uditiva Agave Group

I rischi legati all’iperestesia: quando rivolgersi ad un medico?

Nel caso in cui si manifestino i sintomi precedentemente menzionati, è fortemente raccomandato prendere prontamente contatto con il proprio medico di fiducia. Questo passo è fondamentale per affrontare la situazione con la massima attenzione e per ricevere il trattamento più adeguato ed efficace per il proprio caso specifico.

Come curare l’iperestesia, i possibili trattamenti e rimedi 

Il trattamento per l’iperestesia si concentra sull’affrontare la causa alla base della patologia e nella gestione dei sintomi associati.  La causa spesso è un danno ai nervi, per tale ragione è fondamentale agire sulla struttura del nervo, al fine di evitare, se possibile, un ulteriore peggioramento della sintomatologia associata.

Gli attivi che trovano impiego in queste condizioni sono:

  • Acido alfa-lipoico: un acido grasso naturalmente presente nel nostro organismo con spiccate proprietà antiossidanti. Grazie alla sua struttura chimica, l’acido alfa lipoico riesce a contrastare l’eccesso di radicali liberi sia all’interno che all’esterno della cellula. Inoltre, è anche in grado di rigenerare direttamente la Vitamina C ed E, ed incrementare i livelli di glutatione e di Coenzima Q101. Infine, l’Acido Alfa Lipoico partecipa come cofattore enzimatico al Ciclo di Krebs, la principale via cellulare per la produzione di energia attraverso il metabolismo del glucosio1;
  • L-acetil carnitina: è una molecola naturalmente presente nei tessuti animali, che gioca un ruolo fondamentale nella produzione di energia, poiché partecipa al processo di β-ossidazione degli acidi grassi mantenendo la funzionalità dei mitocondri. Inoltre, sostiene la sintesi dei neurotrasmettitori come l’Acetilcolina. Numerosi studi in vitro e sugli uomini hanno messo in luce come Acetil Carnitina sia in grado di promuovere la rigenerazione dei nervi periferici, con conseguente aumento della velocità di conduzione nervosa, miglioramento della funzione sensoriale e riduzione della sintomatologia dolorosa2;
  • Vitamine del gruppo B: svolgono diverse funzioni, tutte essenziali per l’organismo umano. Infatti, il complesso vitaminico B è utile per la fisiologica funzionalità del sistema nervoso. Inoltre hanno un’importante attività pro-energetica. La letteratura suggerisce che l’impiego di alcune vitamine del gruppo B supportino il processo di rigenerazione del nervo. Per questa ragione prendono il nome di “neurotropici3. Nello specifico ricordiamo:
  • Vitamina B1: contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso;
  • Vitamina B2: contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo;
  • Vitamina B5: contribuisce alla normale sintesi e al normale metabolismo di alcuni neurotrasmettitori;
  • Vitamina B2, B6 e B12: contribuiscono alla riduzione della stanchezza e all’affaticamento.
  • Citicolina: molecola endogena essenziale durante il processo di sintesi dei fosfolipidi di membrana, in quanto precursore della sfingomielina, il più abbondante fosfolipide delle membrane cellulari. In letteratura, è noto il ruolo dei fosfolipidi di membrana in caso di patologie cerebrali traumatiche o ischemiche. Numerose evidenze riportano come la citicolina stimoli il processo di rigenerazione assonale con conseguente rimielinizzazione e con conseguente miglioramento della conduzione nervosa4

Identificare tempestivamente l’iperestesia: è possibile fare prevenzione?

Alcuni aggiustamenti nello stile di vita possono contribuire a minimizzare il rischio di sviluppare l’iperestesia. Si raccomanda:

  • ridurre il consumo di caffeina e alcol;
  • seguire una dieta equilibrata, ricca di vitamine del gruppo B, importanti per la funzionalità nervosa;
  • allenarsi al controllo delle proprie emozioni. Per mantenere lo stato di calma è consigliabile praticare yoga o la meditazione regolarmente.
Iperestesia prevenzione Agave Group

Alcuni consigli per gestire il dolore associato all’iperestesia

Per poter agire con un trattamento mirato alla risoluzione dell’iperestesia è importante capire quale sia la causa che è all’origine del disturbo e agire su questa. Poiché le patologie che possono risultare associate a questo disturbo sono molte e diverse tra loro sono, in caso di manifestazione di iperestesia è bene chiedere un consulto al proprio medico di fiducia.

Spesso può essere utile, soprattutto per gestire il dolore dovuto all’iperestesia, utilizzare e aiutarsi integratori alimentari a base di PEA. La PEA, (PalmitoilEtanolAmide), molecola neuroprotettrice simil-endocannabinoide, agisce su diversi bersagli molecolari del sistema nervoso centrale e periferico, esplicando un’attività antinfiammatoria, analgesica e immunomodulatrice. È una molecola lipidica, normalmente prodotta dal nostro organismo in piccole quantità, in grado di stimolare l’attività inibitoria dei recettori endocannabinoidi con conseguente riduzione della sintomatologia dolorosa5.

  1. Agathos et al. 2018 Effect of a-lipoic acid on symptoms and quality of life in patients with painful diabetic neuropathy;
  2. Curran et al. 2016 Acetyl-L-carnitine (ALCAR) to enhance nerve regeneration in carpal tunnel syndrome: study protocol for a randomized, placebo-controlled trial;
  3. Baltrusch 2021. The Role of Neurotropic B Vitamins in Nerve Regeneration;
  4. Kaplan et al. 2013. Investigation of the Dose-Dependency of Citicoline Effects on Nerve Regeneration and Functional Recovery in a Rat Model of Sciatic Nerve Injury;
  5. Darmani et al. 2005 Involvement of the cannabimimetic compound, N-palmitoyl-ethanolamine, in inflammatory and neuropathic conditions: review of the available pre-clinical data, and first human studies.

HAI LETTO L'ARTICOLO
Iperestesia, l’estrema sensibilità nella percezione degli stimoli cutanei

Condividi sui social