Freddo e dolori articolari, come comportarsi
Nelle stagioni più fredde si assiste frequentemente ad una riacutizzazione dei dolori articolari.
Esiste infatti, una correlazione tra variazioni climatiche e peggioramento della sintomatologia artrosica, con conseguente rallentamento dell’attività motoria a cui si associa difficoltà nel compiere semplici azioni quotidiane (salire le scale, camminare…) soprattutto la mattina e la sera.
Da questa considerazione è importante inquadrare l’artrosi come malattia cronica degenerativa e progressiva che investe in primis la cartilagine e conseguentemente tutti gli altri tessuti dell’articolazione, tendini, legamenti, muscoli e borse che sono i primi a soffrire delle diverse condizioni climatiche.
In questo contesto l’infiammazione cronica di basso grado (o infiammazione silente) gioca un ruolo chiave nella patogenesi dell’artrosi e nel peggioramento delle condizioni cliniche perché agisce in silenzio, senza sintomi.
Quindi, è necessario un nuovo approccio terapeutico che ponga attenzione contemporaneamente alla degenerazione e all’infiammazione, con la massima compliance per il paziente.
Per queste ragioni la scelta più opportuna dovrebbe prevedere l’impiego di attivi che agiscano a più livelli sulla cascata infiammatoria – determinando una riduzione significativa della sintomatologia dolorosa – e sulla degenerazione.