Diagnosi della sindrome di Peyronie nell’epoca digitale
Siamo nell’epoca della digitalizzazione, dell’autodiagnosi, della cybercondria (1) e non ci stupisce che un numero crescente di persone si affidi, in prima istanza, a Dr. Google per trovare rassicurazioni ai propri timori. In particolare, questo accade anche per la sindrome di Peyronie.
Internet infatti, grazie alla rapidità di accesso alle informazioni e alla possibilità di restare nell’anonimato diventa spesso lo specialista di riferimento di alcuni pazienti, influenzando talvolta il processo diagnostico e terapeutico.
Immaginiamo cosa succede quando i problemi sono di natura sessuale.
Sindrome di Peyronie, i dati dei ricercatori
Davis et al. [2] hanno osservato che, in caso di disfunzione erettile, l’intervallo medio tra la manifestazione dei sintomi e la ricerca di aiuto è di circa 24,5 mesi.
Un gruppo di ricercatori ha utilizzato Google Trend (GT), uno strumento libero e di facile accesso che consente di analizzare i cosiddetti “Big data”, per studiare la popolarità nel mondo di alcune patologie sessuali quali la sindrome di Peyronie (PD), la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce.
Lo studio, pubblicato nel 2019 sulla rivista Nature [1], ha mostrato che dal 2004 al 2017 gli utenti hanno manifestato sempre maggior interesse nel trattamento chirurgico e farmacologico per la sindrome di Peyronie. Un altro studio ha sfruttato i dati web per costruire il profilo di prevalenza della patologia: è emerso un trend di crescita tra il 2008 e il 2013, in particolare dallo 0,09% allo 0,29%, stabilizzatosi poi fino al 2016 [4].
La digitalizzazione ha un impatto sempre più importante nell’ambito medico e, nell’ambito della ricerca health-care, può fornire risultati interessanti in termini di sorveglianza epidemiologica per le malattie sotto diagnosticate, proprio come la sindrome di Peyronie.
Non resta che augurarsi che Dr. Google riuscirà ad accorciare la finestra temporale tra la comparsa dei sintomi e la consulenza specialista.
(1) Cybercondria. Ansia e compulsione nel ricercare informazioni mediche e sintomatologiche sul web.
BIBLIOGRAFIA
[2] – Davis NF, Smyth LG, Flood HD. Detecting internet activity for erectile dysfunction using search engine query data in the Republic of Ireland. BJU Int. 2012;110:E939–E942.
[3]- Eysenbach G. Infodemiology and infoveillance: framework for an emerging set of public health informatics methods to analyze search, communication and publication behavior on the Internet. J Med Internet Res. 2009;11:e11.
[4]- Sun AJ, Li S, Eisenberg ML. The impact of clostridium histolyticum collagenase on the prevalence and management of Peyronie’s disease in the United States. World J Mens Health. 2019;37:234–239.