Bromelina antinfiammatorio, capire la sua funzione antinfiammatoria
La Bromelina è un complesso di enzimi proteolitici, la cui origine deriva dal gambo e dai frutti immaturi dell’ananas. L’attività proteolitica della Bromelina, cioè la capacità di rompere i legami tra le proteine, è stata ampiamente documentata scientificamente, tanto da rappresentare un importante punto di riferimento in campo medico/farmacologico.
Nello specifico, diversi autori (1,2) hanno descritto la sua attività antiedemigena con conseguente riassorbimento dell’edema fluido nella circolazione sanguigna e antiinfiammatoria, poiché sposta l’equilibrio in favore delle citochine antiinfiammatorie (PGI2).
Le differenze tra i vari tipi di bromelina antinfiammatorio
Grazie alle sue numerose attività, negli ultimi anni, la Bromelina ha trovato impiego in diversi prodotti. Come riconoscere, quindi, una Bromelina di qualità?
L’impiego della Bromelina deve tener conto di due parametri importanti:
- la titolazione;
- il dosaggio.
Questi parametri sono direttamente correlati all’intensità degli effetti e alla rapidità dei risultati.
Per titolazione si intende l’unità di misura della Bromelina, che esprime il tempo impiegato a degradare proteoliticamente un substrato. La titolazione più comune è: GDU/g (Gelatin Digesting Unit). Di conseguenza più alta sarà la titolazione, più efficace e rapida sarà l’azione della Bromelina.
In merito al dosaggio della Bromelina, è stato dimostrato che la sua attività si manifesta già partire da dosi basse pari a 160mg/die, ma per ottenere gli effetti migliori, in tempi brevi, è necessario utilizzare dosi pari a 750mg/die (2).
Fonti:
1. Pavan R., Jain S., Kumar S. and A. Properties and Therapeutic Application of Bromelain: A Review. Biotechnol Res Int. 2012.
2. Maurer H.R. Bromelain: biochemistry, pharmacology and medical use. Cell Mol Life Sci. 2001