N-acetilcisteina (NAC): cos’è e a cosa serve?
La N-acetilcisteina (NAC) è una molecola nota fin dal 1960 per il suo impiego in ambito respiratorio come agente mucolitico, cioè riduce la viscosità del muco e ne facilita l’espulsione. La NAC infatti è in grado di rompere i ponti di solfuro delle glicoproteine del muco.
A partire dagli anni ’70 inizia ad essere impiegata nel trattamento dell’intossicazione da paracetamolo, poiché ripristina i livelli di glutatione, che è un potente antiossidante endogeno, cioè naturalmente presente nel nostro organismo.
Da allora la NAC comincia ad essere impiegata come molecola antiossidante nelle patologie con elevato stress ossidativo.
Inoltre, studi recenti hanno evidenziato la sua potenziale attività anche nel trattamento delle infezioni del tratto urinario (UTI), in particolare contro Escherichia coli (E. coli), uno dei principali agenti responsabili di queste infezioni.
E. coli è un batterio normalmente presente nel nostro intestino che, in determinate condizioni, può risalire le vie urinarie e annidarsi in vescica; lì si moltiplica, forma colonie e produce una barriera protettiva di muco denso, il biofilm che impedisce l’accesso a tutte le sostanze che potrebbero danneggiarlo come gli antibiotici. La presenza del biofilm quindi rende il trattamento delle UTI più complesso e le terapie normalmente impiegate meno efficaci.
La NAC, grazie alla sua capacità di sciogliere il biofilm, rende nuovamente i batteri visibili e sensibili ai macrofagi del sistema immunitario dell’individuo e agli agenti terapeutici come gli antibiotici, il D-mannosio, così da favorire l’eliminazione dell’infezione.
Qual è il ruolo della N-acetilcisteina nel metabolismo?
La N-acetilcisteina (NAC) svolge un ruolo cruciale nel metabolismo cellulare, principalmente come precursore della cisteina, un amminoacido utile alla sintesi del glutatione (GSH).
Ma a cosa serve il glutatione?
Si tratta di un antiossidante endogeno molto potente, che protegge le cellule dai danni ossidativi in quanto blocca i radicali liberi e facilita la detossificazione epatica da: metalli pesanti, farmaci e sostanze tossiche di vario genere.
Ecco perché la NAC è utilizzata in ambito clinico, come già anticipato nel primo paragrafo, per il trattamento di intossicazioni da paracetamolo ma anche per malattie neurodegenerative e disturbi psichiatrici legati allo stress ossidativo.

La NAC depura il fegato?
Quindi si può dire che la N-acetilcisteina (NAC) aiuta a depurare il fegato?
La risposta è sì proprio grazie alla sua capacità di aumentare i livelli di glutatione, un potente antiossidante che aiuta l’organismo a eliminare tossine e proteggere le cellule epatiche dai danni ossidativi.
Come fa però a trattare l’intossicazione da paracetamolo e altre sostanze epatotossiche?
In due modi:
- da un lato ripristina i livelli di glutatione, permettendo al fegato di eliminare il NAPQI (il composto tossico prodotto dal fegato dal metabolismo del paracetamolo, che ad alte dosi può essere pericoloso);
- dall’altro agisce direttamente come antiossidante, riducendo lo stress ossidativo e proteggendo le cellule epatiche dai danni. Se somministrata entro 8-10 ore dall’intossicazione, la NAC può prevenire gravi danni epatici e salvare la funzionalità del fegato.
Grazie alle sue proprietà antiossidanti e detossificanti, la NAC è considerata un valido supporto per il benessere del fegato, contribuendo alla sua rigenerazione e protezione dai danni causati da sostanze nocive, farmaci e abitudini alimentari poco salutari.
Per quanto tempo si può assumere la N-acetilcisteina?
La durata dell’assunzione di N-acetilcisteina (NAC) dipende dall’obiettivo del trattamento.
Quando viene utilizzata per curare disturbi delle vie respiratorie, come bronchiti o accumulo di muco, generalmente viene prescritta per pochi giorni o settimane, fino a che non migliorano i sintomi. Quando viene assunta come supporto epatico oppure come antiossidante, la NAC invece può essere utilizzata per un periodo più lungo.
Nei trattamenti per intossicazioni da paracetamolo, la somministrazione è a breve termine e segue protocolli specifici. Alcuni studi suggeriscono che l’uso prolungato possa offrire benefici per malattie croniche come steatosi epatica, disturbi neurologici e infiammazioni croniche.
Nel trattamento delle UTI, invece, la NAC può essere utilizzata per diverse settimane, generalmente in combinazione con altri attivi quali il D-Mannosio, l’L. Rhamnosus, la PEA e l’Ibisco.
In generale, la NAC è considerata sicura, ma un uso prolungato ad alti dosaggi senza consiglio del medico può portare a disturbi gastrointestinali o squilibri nell’omeostasi del glutatione.
Quali sono i benefici della N-acetilcisteina?
- Azione mucolitica: rende il muco meno viscoso e consente quindi la sua espulsione più facilmente dalle vie respiratorie.
- Effetto antiossidante: esercita la sua azione contrastando lo stress ossidativo in tre modi:
- indirettamente, come precursore del glutatione (GSH);
- direttamente, grazie al gruppo -SH, neutralizza i radicali liberi;
- rompe i ponti di solfuro delle proteine tiolate, liberando tioli che amplificano l’attività antiossidante e favoriscono la sintesi di GSH.
- Proprietà antinfiammatorie: contrasta i radicali liberi e favorisce la riduzione dell’infiammazione cronica.
- Supporto cardiovascolare: protegge l’endotelio vascolare e riduce il rischio di eventi cardiovascolari.
- Neuroprotezione: modulando la sintesi di glutammato può avere effetti positivi in disturbi neurodegenerativi grazie alla modulazione del glutammato.
Come la N-acetilcisteina influenza la salute dei capelli?
La NAC, oltre alla sua azione antiossidante, gioca un ruolo chiave anche nella sintesi della cheratina, una proteina fondamentale per la salute dei capelli.
È proprio grazie a queste due sue attività che può contribuire alla salute dei capelli: infatti, combattendo lo stress ossidativo, aiuta a ridurre la caduta dei capelli legata all’invecchiamento o ai danni ambientali.
Per di più, la NAC migliora la circolazione sanguigna nel cuoio capelluto e questo consente una crescita di capelli più sani e forti.
Esistono infatti alcuni studi che suggeriscono l’efficacia della NAC in condizioni come l’alopecia androgenetica o il diradamento dei capelli. Se assunta con costanza la NAC come integratore, può rappresentare un valido supporto per mantenere i capelli sani e vitali nel tempo.

N-acetilcisteina: controindicazioni ed effetti indesiderati
L’uso dell’N-acetilcisteina è considerato sicuro se assunta nelle dosi raccomandate, ma come qualsiasi integratore o farmaco, può causare effetti collaterali.
Tra i disturbi più comuni si segnalano nausea, vomito, diarrea e dolori addominali, soprattutto quando viene assunta a stomaco vuoto. In caso di allergia alla molecola le manifestazioni possono essere prurito o eruzioni cutanee.
Sebbene rari, in alcuni casi invece l’inalazione della NAC potrebbe causare broncospasmo, infatti può essere meno indicata in caso di asma oppure di patologie respiratorie croniche.
Inoltre, l’N-acetilcisteina è sconsigliata anche per chi soffre di ulcera gastrica attiva, in quanto potrebbe peggiorare i sintomi dal momento che potrebbe aumentare la produzione di muco gastrico.
Da considerare è anche l’aspetto che riguarda la coagulazione del sangue: alcuni studi suggeriscono che a causa del lieve effetto fluidificante che potrebbe avere, sarebbe opportuno consultare un medico prima di utilizzarla se si assumono anticoagulanti o se si presentano problemi di coagulazione sanguigna.
Inoltre, sarebbe meglio consultare il proprio medico prima di farne uso, in caso di insufficienza renale o epatica grave.
Come per ogni integratore, assumere la NAC responsabilmente è altamente consigliato: evita l’automedicazione e rispetta il dosaggio indicato, per ridurre i rischi di effetti collaterali indesiderati.
Quando non usare l’acetilcisteina?
Alla luce del paragrafo precedente, la NAC è controindicata nei seguenti casi:
- ipersensibilità al principio attivo
- in presenza di ulcera peptica attiva
- in caso di disturbi respiratori come l’asma grave
- in caso di insufficienza renale o epatica
- In caso di problemi di coagulazione o mentre si stanno assumendo anticoagulanti
Inoltre non deve essere assunta in contemporanea ai seguenti farmaci:
- tetraciclina
- ossitetraciclina
- clorotetraciclina
- eritromicina lattobionato
- oleandromicina
- amfotericina B
- nitroglicerina
- farmaci antitussivi
Si può assumere la N-acetilcisteina in gravidanza?
L’uso della N-acetilcisteina in gravidanza dovrebbe essere sempre valutato dal medico. Non esistono studi che evidenziano effetti dannosi sul feto.
Per tali ragioni, in caso di necessità, la NAC può essere prescritta dal medico anche in gravidanza o durante l’allattamento, come antiossidante o in condizioni che richiedono supporto epatico e respiratorio.
È sempre importante evitare l’automedicazione e seguire le indicazioni del proprio medico o di un professionista sanitario per garantire il benessere della madre e del bambino.
N-acetilcisteina, l’alleato naturale per la tua routine di benessere
Integrare la N-acetilcisteina (NAC) nella propria routine di benessere è un modo per offrire al proprio corpo un valido supporto per contrastare lo stress ossidativo, migliorare la risposta immunitaria, sostenere la funzionalità epatica e quella respiratoria.
Inoltre, un ulteriore vantaggio della NAC è rappresentato dalla sua azione nel contrastare le infezioni urinarie. Infatti, risulta essere una validissima alleata contro patologie come la cistite: rompe i biofilm dentro i quali si nascondono i batteri e li rende più facilmente attaccabili, quindi migliora l’efficacia di altri trattamenti farmacologici e nutraceutici, riducendo il rischio di recidive.
Che si tratti di proteggere i polmoni, il fegato o le vie urinarie, la NAC rappresenta una scelta intelligente per chi vuole lavorare sul proprio benessere con un approccio validato scientificamente.